Bilancio di esercizio: che cos’è e a cosa serve

Per poter effettuare un’analisi accurata della gestione di un’impresa, attraverso una rappresentazione chiara ed esaustiva della relativa situazione patrimoniale e finanziaria, il Codice Civile prescrive la redazione del bilancio di esercizio.

Il documento svolge una mansione informativa che dal punto di vista dei soggetti interessati è sia interna che esterna.
Nel primo caso gli interessati sono i soci; nel secondo i soggetti esterni interessati all’andamento aziendale, quali ad esempio i creditori e le banche.

In questa guida ti spiegheremo cos’è il bilancio di esercizio, quali sono le sue funzioni e le modalità per redigerlo in conformità della legge.

Procediamo per gradi…

Cos’è e a cosa serve il bilancio di esercizio

La definizione di bilancio di esercizio contenuta nel Codice Civile (art. 2424 comma 1) riporta:

“gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito dallo stato patrimoniale,
dal conto economico, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa”

Si tratta, in altre parole, di un insieme di documenti contabili che ogni impresa è tenuta a redigere alla fine di ogni esercizio amministrativo.

La redazione, in conformità di quanto stabilito dal Codice Civile, spetta dai soci dell’azienda, ovvero ai soggetti che rappresentano la società legalmente e che ne sono responsabili amministrativamente, fiscalmente e patrimonialmente.

Il documento assolve al compito di rappresentare la situazione patrimoniale e finanziaria della società e più nel dettaglio è indispensabile per:

  • determinare il reddito di esercizio
  • determinare la situazione patrimoniale e finanziaria
  • analizzare l’andamento dei costi nel tempo
  • fornire le informazioni necessarie per il calcolo della tassazione
  • informare fornitori, creditori, soci, dipendenti e Stato sull’andamento dell’impresa

La struttura

La struttura del bilancio di esercizio è composta da quattro parti, complementari tra loro: il conto economico, lo stato patrimoniale, il rendiconto finanziario e la nota integrativa.

Analizziamole una per una.

Il conto economico

Il conto economico è il documento che consente di determinare analiticamente il risultato economico dell’esercizio in analisi.
L’articolo 2425 del Codice Civile ne disciplina il contenuto e la redazione, in conformità a uno schema predefinito basato su una forma a scalare.

Nel conto economico presente all’interno del bilancio di esercizio sono indicati i costi e i ricavi classificati per natura.

La differenza tra le due voci può essere positiva, e dare quindi origine a un utile di esercizio, oppure negativa, e provocare una perdita di esercizio.

In caso di utile, la parte non distribuita ai soci va ad incrementare il capitale netto; nel caso contrario, l’eventuale perdita non coperta dai soci va a diminuire il capitale netto.

Attraverso l’analisi del conto economico è inoltre possibile: evincere i fattori che positivamente o negativamente hanno influenzato la gestione e individuare le responsabilità di ogni dirigente.

Stato patrimoniale

Come si evince dalla denominazione il documento identificato come ‘stato patrimoniale’ definisce la situazione patrimoniale di un’impresa in un determinato momento (chiusura dell’esercizio).
Per rendere più chiaro il concetto potremmo definirlo come una sorta di fotografia dello stato dell’azienda dal punto di vista della consistenza patrimoniale.

La struttura del documento è suddivisa in due sezioni contrapposte: attivo e passivo.

Analizziamole nel dettaglio:

  • Attivo: comprende gli elementi patrimoniali e finanziari impiegati per l’esercizio dell’attività (macchinari, fabbricati, attrezzature, crediti, saldi attivi, conti correnti e in generale tutte le tipologie disponibilità liquide)
  • Passivo: comprende le fonti di finanziamento (proprie e di terzi) utilizzate/investite per lo svolgimento dell’attività aziendale (debiti verso fornitori, banche, dipendenti e soci).

Rendiconto finanziario

Con il D.Lgs del 18 agosto 2015 è stata introdotta l’obbligatorietà di inserire lo schema del rendiconto finanziario in tutti i bilanci redatti in forma ordinaria.
Secondo la disposizione normativa (art. 2425-ter):

“dal rendiconto finanziario risultano, per l’esercizio a cui è riferito il bilancio e per quello precedente, l’ammontare e la composizione delle disponibilità liquide, all’inizio e alla fine dell’esercizio, ed i flussi finanziari dell’esercizio derivanti dall’attività operativa, da quella di investimento, da quella di finanziamento, ivi comprese, con autonoma indicazione, le operazioni con i soci”.

Il documento fornisce le informazioni necessarie per analizzare la situazione finanziaria dell’azienda (liquidità e solvibilità) relativamente all’esercizio di riferimento e a quello precedente.
Consente di individuare i settori in cui si produce e quelli in cui si consuma; fa quindi riferimento alle operazioni connesse all’acquisizione, alla produzione e alla distribuzione di beni e servizi.

Esoneri

Sono esonerate dalla presentazione del rendiconto finanziario le società che redigono il bilancio in forma abbreviata e le micro-imprese.

Ai sensi dell’articolo 2435-bis del Codice Civile sono autorizzate a redigere in bilancio abbreviato le società che non hanno emesso titoli in mercati regolamentati e che nel primo anno di esercizio, o successivamente per due consecutivi, non superano almeno due dei seguenti requisiti ‘numerici’:

  • Totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 4.400.000,00 euro
  • Ricavi delle vendite e delle prestazioni: 8.800.000,00 euro
  • Dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 50 unità

Ai sensi dell’articolo 2435-ter del Codice Civile sono considerate ‘micro-imprese’ le società che nel primo esercizio, o successivamente per due consecutivi, non superano almeno due dei seguenti requisiti:

  • Totale attivo dello stato patrimoniale: 175.000,00 euro
  • Ammontare dei ricavi (vendite): 350.000,00 euro
  • Dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 5 unità

Nota integrativa

La nota integrativa svolge la funzione di rendere leggibile e comprensibile il bilancio di esercizio,attraverso l’illustrazione  dei criteri contabili di valutazione impiegati dai soci e delle eventuali variazioni relativamente alle voci dello ‘stato patrimoniale’ e del ‘conto economico’.
In altre parole il documento spiega in maniera discorsiva i dati numerici, che in assenza di una componente testuale non risulterebbero comprensibili.

Le informazioni contenute nella nota integrativa servono a chiarire i valori presenti all’interno del conto economico e dello stato patrimoniale, al fine di rendere un quadro veritiero della situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa.

come redigere il bilancio di esercizio

Come redigere il bilancio d’esercizio

La redazione del bilancio di esercizio segue tre fasi che sono nel dettaglio:

  1. Redazione dell’inventario di esercizio (elementi patrimoniali e reddituali)
  2. Registrazione delle scritture di completamento (rate, ammortamenti ecc)
  3. Determinazione del saldo dei conti
  4. Chiusura conti

I principi

Il Codice Civile prescrive la redazione del bilancio di esercizio in conformità a 7 principi contabili, con l’obiettivo di agevolare l’interpretazione.

Eccoli nel dettaglio:

  1. Continuità della gestione
  2. Prudenza: indicazione delle componenti attive effettivamente realizzate e di tutte le perdite, sia effettive che presunte.
  3. Competenza economica: indicazione dei costi e dei ricavi imputabili all’esercizio in analisi (anche se futuri e non fisicamente materializzati in quello stesso esercizio)
  4. Costanza nell’applicazione dei criteri di valutazione
  5. Separazione / valutazione separata degli elementi patrimoniali: gli elementi che non risultano omogenei in una voce di bilancio sono valutati separatamente e non si procede a compensazione
  6. Veridicità: tutto ciò che viene scritto nel bilancio di esercizio deve corrispondere alla realtà dei fatti.
  7. Integrità: nei documenti inseriti nel bilancio di esercizio devono essere presenti tutte le sezioni; non devono esserci correzioni o cancellazioni, se non nei termini stabiliti dal Codice Civile.

Le competenze

La redazione del bilancio passa attraverso la conoscenza del linguaggio contabile.

La formazione ideale per acquisire le competenze necessarie per svolgere l’attività è identificabile in una laurea in economia.

In particolare il corso di laurea triennale in Economia Aziendale e Management fornisce ai corsisti una conoscenza di base completa sulle principali materie aziendali, economiche, matematico-statistiche e giuridiche.
Il percorso di studi mira ad armonizzare le differenti discipline allo scopo di garantire agli studenti la possibilità di applicarle in maniera adeguata e funzionale alle svariate dinamiche aziendali.

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