Come diventare operatore di comunità: studi e possibilità

Se ti stai chiedendo come diventare operatore di comunità, in questa guida l’Università Unicusano di Padova ti indicherà il percorso di studi più indicato per diventarlo e tutte le opportunità di questo contesto lavorativo.

Verranno analizzate le caratteristiche di questa professione, le materie d’interesse e le tappe necessarie per acquisire il giusto know how richiesto.

Prima di intraprendere un percorso di studi che ti porti a diventare un operatore di comunità, devi trovare la giusta motivazione, avendo ben presente che si tratta di un ambito molto delicato.

Infatti, l’operatore di comunità è una figura professionale il cui compito è quello di cercare di promuovere e sviluppare la crescita personale e l’inserimento sociale di persone che si trovano in difficoltà sia personale che materiale.

Come diventare operatore di comunità: la laurea

Dopo le giuste premesse, è il momento di analizzare gli step per diventare operatore di comunità.

Come prima cosa, per diventare operatore di comunità è indicato intraprendere un percorso di studi articolato nella laurea triennale in Scienze dell’Educazione.

Tale indirizzo prevede un piano sudi che comprende materie quali:

• Storia sociale dell’educazione
• Pedagogia generale
• Sociologia dell’educazione
• Psicologia generale
• Sociologia generale
• Antropologia culturale
• Didattica generale e neurodidattica
• Pedagogia speciale
• Neuropsichiatria infantile
• Pedagogia sociale
• Storia della scienza e delle tecniche
• Psicologia dello sviluppo
• Psicologia del pensiero
• Pedagogia sperimentale
• Criminologia minorile
• Sociologia del turismo e del territorio
• Lingua straniera
• Abilità informatiche

Per perfezionare la formazione, è poi necessario un biennio di specializzazione in Scienze Pedagogiche (con curriculum in Socio-Giuridico o Psico-Educativo), in cui si studiano materie quali:

• Didattica e neuroscienze
• Teorie e modelli dei processi educativi
• Storia del pensiero scientifico
• Psicologia dei processi mnestici e motivazionali
• Antropologia culturale c.a.
• Principi diritto penale e giustizia minorile
• Sociologia della devianza
• Metodologie e tecniche della ricerca educativa e valutativa
• Sociologia dei processi culturali e comunicativi
• Sociologia dei processi economici e del lavoro
• Educazione comparata
• Metodologie e tecniche della ricerca educativa e valutativa
• Psicologia dell’handicap e della riabilitazione
• Geografia economico-politica
• Psicologia dei gruppi

Se sei uno studente di Padova interessato ad intraprendere un percorso di studi del genere, tieni a mente l’offerta dell’Università Telematica Niccolò Cusano.

A Padova è infatti accessibile la Facoltà di Psicologia di Unicusano, strutturata in un triennio (laurea in Psicologia, scienze e tecniche psicologiche) più la magistrale, di durata biennale.

Perché iscriversi in psicologia all’università di Padova di Unicusano? Per i notevoli vantaggi in termini di fruizione delle lezioni e assistenza.

Il metodo e-learning adottato da Unicusano si avvale infatti di una piattaforma online con lezioni video accessibili h24. L’ideale se devi conciliare studio e lavoro.

Operatore di comunità: formazione post laurea

La formazione è una componente essenziale per diventare operatore di comunità. Per questo, specializzarsi dopo il conseguimento di una laurea magistrale investendo in un Master è una possibilità ulteriore per approfondire le competenze specifiche.

Tra i Master offerti da Unicusano c’è quello per “Operatori per l’immigrazione e l’integrazione”, teso a fornire gli strumenti utili a gestire il grande flusso d’immigrazione degli ultimi anni.

In particolare, questo corso post-lauream crea una figura professionale che sia in grado di migliorare l’accoglienza e l’inserimento dell’immigrato nel nuovo contesto in cui si trova.

Esiste, poi, un Master in “Dipendenze patologiche: strategie di intervento e prevenzione” che ha l’obiettivo di formare la risorsa con competenze psico-pedagogiche tali da favorire l’inserimento di tutte quelle persone che vengono discriminate per il solo fatto di appartenere a culture diverse o perché presentano difficoltà psico-fisiche

É bene ricordare che, per esercitare una professione come l’operatore di comunità, è fondamentale l’aggiornamento professionale costante.

Esistono, a tal proposito, corsi di formazione specifici che mirano a qualificare sempre di più i professionisti, intercettando i bisogni di una società in continua evoluzione.

Diventare operatore di comunità: possibilità lavorative

Una volta concluso l’iter formativo come operatore di comunità, si può scegliere se operare all’interno di strutture pubbliche o private, di cooperative, di strutture residenziali, di centri di aggregazione giovanili, di accoglienza per chi è affetto da dipendenze patologiche o per gli immigrati o in qualsivoglia struttura che si dedichi al servizio di assistenza sociale.

L’operatore di comunità è una figura che si occupa dell’accoglienza, della cura e del recupero di persone con particolari carenze e bisogni (persone in condizioni di disagio sociale o povertà, soggetti affetti da dipendenza da alcol o droga, clochard, persone affette da disturbi psichiatrici, ecc.).

Questa figura professionale deve, quindi, essere in grado di ideare ed implementare tutte quelle azioni che permettono ai soggetti in difficoltà di essere accolti e curati mediante un programma ad hoc.

L’obiettivo del lavoro svolto da un operatore di comunità è quello di facilitare il reinserimento nel tessuto sociale dei soggetti in difficoltà.

L’attività lavorativa dell’operatore di comunità, dunque, verte su tutte quelle azioni specifiche che vengono messe in atto affinché le persone in carico siano reintegrate nella comunità, attraverso una programmazione terapeutico-educativa personalizzata.

Il fine ultimo dell’attività svolta dall’operatore di comunità è l’integrazione di questi individui nel contesto in cui vivono ed il sostegno nei processi di cura.

Ovviamente, la sua azione si colloca all’interno di un lavoro più complesso, che vede collaborare diverse figure professionali, dai medici agli psichiatri, dagli assistenti sociali ai giudici.

L’operatore di comunità è il primo ad avere il contatto con il soggetto che presenta difficoltà (minore a rischio, tossicodipendente, paziente psichico).

Successivamente, egli deve elaborare diversi step di aiuto, verificando l’efficacia delle attività terapeutiche e di sussidio.

Lavorare in comunità

In particolare, l’intervento dell’operatore di comunità si articola in diverse fasi:

• Una prima fase riguarda l’accoglienza, che coincide con il periodo di permanenza in comunità. L’operatore gestisce i colloqui con gli ospiti e fa da intermediario tra il soggetto in carico ed il mondo esterno (come, ad es., con la famiglia), allo scopo di indagare sulle cause della condizione di disagio/malessere di tale individuo;
• In una seconda fase l’operatore di comunità progetta e realizza l’iter terapeutico adatto al soggetto bisognoso, affiancando la squadra multidisciplinare che metterà in atto le azioni previste e partecipando agli incontri periodici per valutare l’andamento del piano di recupero;
• Nell’ultima fase del suo lavoro, l’operatore di comunità andrà ad affiancare il soggetto che ha ricevuto il sussidio e le cure nel momento in cui questi esce dalla comunità, accompagnandolo nell’inserimento nel mondo del lavoro ed aiutandolo e ricostruire una propria vita sociale.

In conclusione, come già anticipato all’inizio di questa mini guida, per diventare operatore di comunità è fondamentale essere mossi da una grande motivazione.

Soprattutto, bisogna essere in grado di sviluppare una grande empatia con i soggetti con cui si viene a contatto, ma al tempo stesso è importante avere una forte personalità per non rischiare di essere travolti dalle problematiche che si affrontano quotidianamente.

Ora che hai ricevuto le informazioni necessarie, non ti resta che contattare l’Università telematica Niccolò Cusano di Padova nell’apposito form online per approfondire ulteriori aspetti.