Cosa sono le criptovalute?
Nel mondo finanziario, tra le novità più significative degli ultimi anni c’è sicuramente l’introduzione delle valute digitali. Ti sarai già chiesto cosa sono le criptovalute, ma non hai mai approfondito l’argomento, giusto?
In questa breve guida dell’Università telematica Niccolò Cusano di Padova, troverai le risposte che cercavi, approfondendo questo argomento sempre più discusso, sul web e offline.
L’argomento criptovalute anima le discussioni e i forum di questi ultimi anni. Si tratta, nello specifico, di valute digitali. In pratica, monete virtuali con le quali in teoria è possibile effettuare pagamenti.
Cosa sono le criptovalute
Il vocabolo criptovaluta o criptomoneta deriva dall’inglese cryptocurrency. Con questo termine si indica, in sostanza, una rappresentazione digitale di valore basata sulla crittografia.
Tra le criptovalute più famose troviamo il Bitcoin. Questa valuta digitale è stata ideata e pensata in una maniera che si pone come alternativa all’emissione di valuta tradizionale.
Le criptovalute, infatti, vengono emesse seguendo una politica di decentralizzazione, ovvero senza passare attraverso l’emissione e il controllo di una banca centrale.
Nato nel 2009 per opera di un informatico del quale è noto solo lo pseudonimo (Satoshi Nakamoto), il Bitcoin è basato sul protocollo proof-of-work (POW).
Il POW è una misura economica atta a scoraggiare attacchi denial of service (negazione di servizio) e altri abusi di servizio, come spam sulla rete, imponendo alcuni lavori dal richiedente del servizio.
Una caratteristica chiave di questo protocollo è la sua asimmetria: il lavoro deve essere moderatamente complesso (ma fattibile) dal lato richiedente ma facile da controllare per il fornitore del servizio (service provider). Questa idea è anche conosciuta come funzione di costo della CPU o client puzzle.
Dal 2009, successivamente all’arrivo dei Bitcoin (il cui numero è limitato a 21 milioni di unità), sono nate nel mondo tutta una serie di criptovalute ribattezzate altcoin, ovvero alternative coin.
Si tratta di monete digitali alternative al Bitcoin, da cui si differenziano per alcuni aspetti, oltre a utilizzare un sistema differente dalla blockchain.
Ma cos’è, innanzitutto, la blockchain?
Blockchain
La blockchain (letteralmente “catena di blocchi”) è una struttura dati condivisa e “immutabile”. È definita come un registro digitale le cui voci sono raggruppate in “blocchi”.
Questi blocchi sono concatenati in ordine cronologico e la loro integrità è garantita dall’uso della crittografia. Ciò rende i protocolli di emissione e sicurezza praticamente inattacabili.
Il bitcoin, quindi, è in pratica una serie numerica concatenata in maniera immutabile sotto forma di blocchi di bit all’interno di una catena (blockchain).
Chi possiede Bitcoin conserva questa serie numerica su un indirizzo internet che serve per fare o ricevere pagamenti.
Criptovalute: non solo Bitcoin
Tra le altre valute digitali sono da menzionare Ethereum e Ripple. Tecnicamente, come riporta Il Sole 24 Ore, Ethereum è un sistema collegato alla valuta Ether che consente di creare contratti intelligenti (smart contract) considerati a tutti gli effetti denaro digitale.
Ripple, invece, rappresenta sia una valuta digitale che un network di pagamenti. In sostanza è un protocollo internet open source basato su una valuta chiamata Ripple.
Come funzionano le criptovalute: il mining
Essendo a tutti gli effetti valuta digitale, è possibile investire sulle criptovalute o fare trading. La loro particolare natura fa sì che:
- L’andamento delle criptovalute non è legato alla crescita o alla decrescita dell’economia di un Paese
- I tassi di interesse e le politiche monetarie non hanno un impatto sul valore delle criptovalute
- È possibile convertire le criptovalute in valute tradizionali
Abbiamo visto finora cosa sono le criptovalute e come funzionano queste valute dell’era digitale. Vediamo, ora, come avviene nello specifico il processo di creazione di moneta virtuale.
Il mining è il processo attraverso viene “stampata” moneta digitale. I miners, o minatori, sono indivisui o società che garantiscono questo iter informatico per la creazione delle monete, attraverso l’utilizzo di sofisticati pc. Per il lavoro svolto, i miners ricevono in compenso nuovi Bitcoin minati.
Il mining, quindi, si presenta come uno degli strumenti per la convalida delle transazioni nella rete di una criptovaluta. I miners creando nuovi Bitcoin agganciano, attraverso complicati calcoli, nuovi blocchi alla catena che contiene il registro con la trascrizione immodificabile di tutte le transizioni avvenute fino a quel momento.
In pratica si crea una catena continua che ha però un limite. Rispetto alle valute tradizionali, il Bitcoin ha un numero massimo di pezzi coniabili, limitati, come abbiamo già visto, a 21 milioni.
Non solo, ma tutto questo complesso protocollo comporta un elevato consumo di elettricità e un conseguente impatto ambientale.
Date le preoccupazioni economiche e ambientali associate al mining, esistono già varie criptovalute che superano il sistema di mining, ossia il proof-of-work, con il proof-of-stake (tra queste, vi è Ethereum).
Criptovalute: utilizzo
Le criptovalute vengono sostanzialmente utilizzate su internet attraverso circuiti esterni al sistema bancario, ponendosi come alternativa ai tradizionali sistemi di pagamento e di riserva di valore.
Se sei affascinato dalla realtà delle valute digitali, ora che hai ricevuto alcune informazioni utili sull’argomento, potresti iniziare ad investire in criptovalute o, magari, approfondire ancor di più questo tema.
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