Cos’è l’ipnosi ericksoniana e come funziona?

Nell’ambito della psicoterapia si sente spesso parlare di ipnosi ericksoniana, ma non tutti sanno che si tratta di un approccio che si differenzia per vari aspetti dal tradizionale processo di ipnosi.

Se stai studiando psicologia a Padova o se sei affascinato dall’argomento e desideri  approfondirlo per cultura personale ti suggeriamo di leggere questo breve post nel quale l’università telematica Niccolò Cusano ti spiegherà cos’è e come funziona l’ipnosi ideata da Erickson.

Cos’è l’ipnosi

Prima di spiegarti nel dettaglio cos’è e come funziona l’ipnosi ericksoniana è d’obbligo una breve premessa sul processo dell’ipnosi in generale.

Wikipedia fornisce in merito la seguente definizione:

“L’ipnosi è un fenomeno psicosomatico che può essere causato tramite una suggestione dovuta ad un’immagine o un suono che il soggetto percepisce intensamente. Coinvolge sia la dimensione fisica che la dimensione psicologica del soggetto a cui viene sottoposto. È una condizione particolare di ‘funzionamento’ dell’individuo che consente di influire sia sulla condizione psicofisica che sulle sue condizioni di comportamento.”

Il termine ipnosi deriva dal greco ‘Hypnos’ che in italiano significa ‘sonno’.
Si tratta quindi di un processo che, attraverso la somministrazione di particolari suggestioni, prevede un rilassamento del corpo e della mente che conduce verso uno stato di coscienza modificato.

L’ipnosi viene utilizzata in psicoterapia, per il trattamento di disturbi e per ridurre le sensazioni dolorose.

Come funziona la psicoterapia ericksoniana

L’ipnosi ericksoniana è uno strumento di psicoterapia che prende il nome dal suo ideatore, lo psichiatra Milton Erickson.
Per il suo particolare approccio viene anche definita ‘ipnosi naturalistica’ in quanto basata su intensi stati di concentrazione; gli stessi stati di particolare coscienza (trance) che ogni persona vive spontaneamente nell’arco della giornata.

La finalità della tecnica è aiutare gli individui a prendere coscienza delle proprie potenzialità al fine di migliorare lo stato di benessere.

L’ipnosi ericksoniana, a differenza di quella classica, non prevede perdita di coscienza e controllo da parte del paziente; quest’ultimo è perfettamente consapevole di ciò che sta accadendo.

Attraverso la tecnica di Erickson la persona riesce a raggiungere uno stato di comfort e di relax che la induce ad un livello di massima concentrazione.

L’ipnosi consente quindi di accedere a ricordi e pensieri dell’inconscio, ossia a quelle risorse necessarie per attuare un cambiamento.

Si tratta quindi di un approccio che si basa su un rapporto di collaborazione tra il paziente e l’ipnoterapeuta.
In sintesi, l’ipnotista perde il suo ruolo autoritario mentre la persona ipnotizzata è partecipe e ricopre un ruolo attivo nella terapia.

Da Erickson nasce l’intuizione, confermata successivamente da diversi studi sperimentali, che gli stati di trance sono fenomeni comuni, che capitano di frequente a tutti gli esseri umani nel corso della giornata, ad esempio quando si è assorti nella lettura di un libro, mentre si osserva un panorama o mentre si ascolta una canzone o una musica.


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