Come studiare in poco tempo e raggiungere i tuoi risultati

Il sogno di tutti gli studenti è scoprire come studiare in poco tempo senza penalizzare la qualità dell’apprendimento.

Per gli studenti universitari il sogno diventa una vera e propria necessità.
Chi si avvicina per la prima volta al mondo dell’università si ritrova ad affrontare dinamiche e ritmi totalmente diversi da quelli del liceo.
Frequentare un corso di laurea, sia esso in ingegneria, giurisprudenza o economia, significa trascorrere i giorni, i mesi e gli anni tra la preparazione di un esame e l’altro; significa avere la responsabilità di gestire le tempistiche in maniera tale da raggiungere il traguardo laurea, e quindi anche la realizzazione professionale, nel più breve tempo possibile.

Come studiare meglio

Per apprendere velocemente bisogna innanzitutto capire come imparare a studiare.

È inutile girarci troppo intorno, purtroppo il nocciolo della questione è che la maggior parte degli studenti non sa studiare, o comunque studia male.

La mancanza di un metodo, o l’applicazione di un metodo sbagliato, l’assenza di un programma, approssimazione, pigrizia e incostanza sono alcuni degli elementi che causano insuccessi.

Ottimizzare tempi ed energie significa studiare bene e velocemente: significa migliorare i voti, stressarsi di meno, avere più tempo libero e in generale migliorare la qualità della vita.

Di seguito l’Università Telematica Niccolò Cusano di Padova ha selezionato le tecniche e le dritte più utilizzate, apprezzate ed efficaci per migliorare lo studio.

Prima però di spiegarti come studiare in poco tempo è d’obbligo una premessa.
Non si tratta di formule magiche, ma di metodologie che richiedono impegno e costanza.

Presupposti di base

Non ci soffermeremo troppo su quelli che sono i presupposti di base, ovvi e scontati, che devono sussistere prima di iniziare ad adottare una qualsiasi tecnica.

Tutti sappiamo che per studiare bene e velocemente bisogna impostare un metodo di studio in linea con le personali esigenze e capacità.

La deduzione è che non esiste un metodo universale, valido per tutti; ognuno deve essere in grado di costruire il proprio.

Esistono tuttavia alcuni elementi che non possono mancare, per cui universalmente fondamentali per rendere efficace qualsiasi metodologia.

Il più importante è senza alcun dubbio il programma, ovvero una sorta di planning nel quale definire obiettivi e relative tempistiche.

Lo strumento fornisce allo studente una linea da seguire, sia per quanto riguarda l’aspetto contenutistico che quello temporale.

Il planning scandisce i ritmi dello studio per cui evita la condizione di stress che affligge chi studia senza un programma, con approssimazione, e che inevitabilmente si ritrova a pochi giorni dalla prova con un enorme quantità di materiale ancora da assimilare.

Pre-lettura

Uno degli errori più comuni commessi dagli studenti è quello di partire subito in quarta.
Illudendosi di velocizzare e ottimizzare i tempi ci si catapulta nello studio intenso, partendo dalle prime parole del primo capitolo del libro.

Apparentemente potrebbe sembrare una strategia vincente, ma in realtà richiede un impegno maggiore sia  per quanto riguarda la comprensione che l’assimilazione dei concetti. In altre parole un dispendio enorme di tempo e di energie.

Uno dei ‘segreti’ per velocizzare e migliorare l’apprendimento è abituarsi alla pre-lettura.

Qualunque sia la materia da studiare è sempre consigliabile familiarizzare con essa prima di immergersi nello studio vero e proprio.

Il processo di pre-lettura consiste essenzialmente nell’approcciarsi gradualmente al testo, scorrendo con lo sguardo l’indice, sfogliando le pagine per comprendere la struttura delle varie sezioni e leggendo rapidamente i titoli dei paragrafi principali.

Evidenziare

Un altro passaggio importante che consente di ottimizzare la fase di studio, ma soprattutto il ripasso, è quello di mettere in evidenza i concetti chiave di un capitolo o di un paragrafo.

L’evidenziatore, in quanto caratterizzato da colori sgargianti che saltano immediatamente all’occhio, è l’alleato perfetto per mettere in risalto i termini e le informazioni più importanti.

Per rendere ancora più efficace l’operazione è consigliabile utilizzare colori differenti, per identificare immediatamente il livello di importanza di un concetto o l’appartenenza ad un argomento specifico piuttosto che a un altro.

Attenzione a non vanificare il tutto evidenziando in maniera indiscriminata e selvaggia.

come studiare meglio

Schematizzare

Fin da piccoli, potremmo quasi dire fin dalle elementari, siamo stati abituati a sintetizzare le informazioni contenute all’interno dei libri.

Il riassunto è uno degli strumenti più utilizzati per raccogliere in un testo breve i concetti più importanti di un capitolo.

L’aumento delle materie e la maggiore complessità degli argomenti comporta l’esigenza di sintetizzare ulteriormente, in maniera più stringata e anche più rapida, concetti e informazioni.

Ecco perché al liceo, e soprattutto all’unversità, i riassunti vengono sostituiti dagli schemi.
Si tratta di rappresentazioni grafico-testuali che sintetizzano un argomento attraverso una serie di parole chiave.
I termini inseriti nello schema devono identificare un concetto, ovvero richiamare alla memoria una serie di informazioni che messe insieme consentano allo studente di argomentare e ragionare in merito ad una materia o a una tematica specifica.

Tra le schematizzazioni più efficaci ai fini della memorizzazione e del ripasso figurano le mappe mentali, composte da parole chiave, immagini, collegamenti e colori.
Si tratta quindi di strumenti che basano la loro efficacia sulla libera associazione mentale, o detto in altre parole sulle connessioni.

Skimming

Per certi aspetti assimilabile alla lettura veloce, lo skimming è in realtà una tecnica che permette di focalizzare lo studio, e più in particolare l’attenzione, soltanto sui concetti davvero importanti di un testo.

I più scettici considerano la metodologia deleteria per la qualità dello studio, probabilmente perché si fermano ad un giudizio superficiale, basato sulla scarsa conoscenza delle modalità in cui essa viene applicata.

Cerchiamo quindi di fare un pò di chiarezza e di comprendere come rendere produttivo lo skimming senza penalizzare l’aspetto qualitativo dell’apprendimento.

Partiamo del termine anglosassone, che tradotto in italiano diventa ‘scrematura’.

In effetti si tratta proprio di una sorta di lettura orientativa che consente al lettore di farsi un’idea generale del contenuto di un testo.
Contemporaneamente lo skimming permette di individuare i concetti principali, ovvero le informazioni che risultano più importanti rispetto ad altre.

Moltissimi studenti commettono l’errore di leggere e rileggere ogni singola parola di un testo, nel disperato tentativo di memorizzare anche le virgole.
Quello che agli occhi di molti potrebbe apparire come un sinonimo di precisione e diligenza è in realtà il modo migliore per sprecare tempo e per rendere improduttivo lo studio.

La tecnica dello skimming si basa sul principio di Pareto (dal nome dell’economista Vilfredo Pareto), enunciazione conosciuta anche come ‘principio 80/20’.

Il principio afferma che ‘il 20% delle cause produce l’80% dei risultati’.

Applicato allo studio significa che per ottenere l’80% di un obiettivo bisogna concentrarsi sul 20% delle informazioni, ovvero su quelle che contano.

In altre parole, per ottenere un voto medio ad un esame, che potrebbe essere ad esempio un 24 (80% di 30), bisogna focalizzarsi sul 20% del materiale da studiare.

Tecnica dei Loci

La memorizzazione è una componente fondamentale di qualsiasi metodo di studio efficace.

Esistono svariate tecniche, dai risultati testati, che consentono di allenare e sviluppare le capacità mnemoniche; perché a differenza di quello che molti pensano la memoria non è necessariamente una dote innata ma una capacità che può essere sviluppata.

Tra le tante citiamo la tecnica dei Loci, utilizzata secoli fa da Cicerone per ricordare le sue orazioni.

Si tratta di una tecnica mnemonica, conosciuta anche come ‘tecnica del palazzo’, che consiste nell’associare i concetti da ricordare ad una successione di luoghi fisici conosciuti

Per funzionare, l’associazione deve riguardare un percorso concreto, come ad esempio la propria casa e le relative stanze; oppure la strada percorsa ogni giorno per andare all’università e i relativi punti di riferimento (negozi, strade ecc.).


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